lunedì 1 novembre 2010

Perché una sorella rende più felici

Deborah Tannen in un saggio pubblicato su New York Times sostiene che parlare spesso, anche di argomenti futili, aumenta sicurezza e affetto.
Sono da sempre considerate un fattore a rischio dalla maschilista cultura latina («mandami tua sorella», «dillo a quella x di tua sorella», «a soreta»; ecc.). Nella vita reale possono essere dichiaratamente poco amate: c'è chi (maschi e femmine) racconta allo psicoterapeuta di aver sofferto in gioventù causa sorella bella/sadica/impicciona; ci sono quelle (femmine) che quando diventano più anziane litigano sui gioielli della povera mamma; e cose del genere. Ma sono luoghi comuni che nasconderebbero un vantaggio emotivo: le persone che hanno entrambi i genitori in comune con un'altra persona di sesso femminile vivono più felici. Il mini-saggio sul tema della linguista Deborah Tannen è il pezzo più cliccato sul sito del New York Times.

Secondo Tannen, «avere delle sorelle rende più felici sia uomini che donne non per il tipo di discorsi che si fanno, ma per il fatto di parlare». Parlare più a lungo, regolarmente, con la naturalezza che porta l'essere cresciuti insieme; e magari parlare di niente

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